Educazione

Educazione cognitivo comportamentale

Quando, smettendo di sentirci superiori perché umani, diventiamo capaci di mettere un cane nelle condizioni di mostrarci quanto vaste sono le sue intelligenze e quanto ricche sono le sue competenze, al di là delle sue vocazioni genetiche specifiche, la sensazione che possiamo provare è davvero grandiosa. Ci sentiamo due menti che si confrontano con il mondo e percepiamo il valore della concertazione, intesa come l’unione delle nostre differenze di specie verso un obiettivo comune, cosa che per il cane, un predatore da branco, è naturale, mentre per noi, così individualisti, è una conquista. Coltivare questa via dell’umiltà, per imparare, attraverso l’approccio cognitivo all’apprendimento, a mettere gli animali nelle condizioni di acquisire nuove abilità proprie e di modificare i loro comportamenti per riuscire a vivere meglio è la mia grande passione.

Il percorso di insegnamento

Essere in grado di gestire correttamente e con piacevolezza il proprio cane in casa e all'esterno significa avere un compagno con il quale poter condividere serenamente più tempo e più situazioni della propria vita sociale e di relazione. Il cane è un animale fortemente sociale che per sua natura tende ad andare verso l'altro. Tuttavia, se è l'altro ad andare verso di lui, lo precederà per indurlo a venire con sè. Questa è la semplice ragione per cui la maggior parte dei cani tira al guinzaglio o corre nella direzione opposta quando i suoi umani, eseguendo un'azione dettata dalla nostra diversa cultura di accudimento, vanno verso di lui per richiamarlo. Il percorso di educazione parte dall'insegnare agli umani come esercitare attrazione sociale verso il proprio cane, attraverso l'uso del movimento e della comunicazione vocale e posturale, per ottenere un cane che li segua volontariamente e con naturalezza, gettando le basi per la condotta al guinzaglio del cucciolo, dell'adolescente e dell'adulto. Si passa quindi ad apprendere come richiamare il cane e come utilizzare un segnale personalizzato per attirarne l'attenzione, così da essere in grado di mantenerne o recuperarne il controllo nelle situazioni potenzialmente distraenti. Il cane sviluppa in questo modo la capacità di relazionarsi con il mondo attraverso la mediazione degli umani, a cui rivolgersi per ricevere l'educazione normativa necessaria e per sapere come approcciarsi correttamente alle situazioni e agli incontri proposti dall'ambiente urbano. Le richieste di base - seduto, terra, resta, stop - vengono apprese con l'utilizzo dell'approccio cognitivo all'apprendimento e senza condizionamento, in maniera che il cane le introietti e ne faccia parte del proprio bagaglio culturale. La condotta al guinzaglio si basa sulla capacità di rendersi interessanti per il cane per mezzo del movimento e del contatto oculare, preannunciando i cambi di direzione e di velocità cosicché le uscite quotidiane si traducano in un "essere insieme",  grazie al quale il cane non sia mai lasciato solo nella gestione delle proprie iniziative ed emozioni. Le classi di socializzazione per i cuccioli e per i cani con deficit di autocontrollo emotivo permettono di insegnare la giusta maniera graduale per avvicinare i cospecifici, salutarli ed invitarli al gioco e di mettere a punto la conoscenza del proprio corpo e dei propri limiti per potersi sentire adeguati in ogni situazione. Le lezioni incentrate sulla dorsale delle abilità, insegnano ai cani ad avere un ruolo attivo nella vita domestica, apprendendo esercizi sempre più complessi. Discipline cinofile quali la mobility dog vengono utilizzate per migliorare l'affiatamento dei binomi e mettere a punto esperienze che permettano al cane di esplorare tutto il proprio etogramma di specie.

 

L'approccio cognitivo all'apprendimento

L'approccio cognitivo all'apprendimento si basa sulla conoscenza della mente del cane e delle sue peculiarità di specie, sulla comprensione delle motivazioni ed emozioni che sono alla base dei comportamenti, sullo studio delle sue intelligenze e delle sue modalità di apprendimento. Ha l'obiettivo di fornire al cane una metacognizione, cioè la consapevolezza delle proprie capacità e dei propri processi cognitivi, trasferendogli un metodo di apprendimento, strutturato secondo ogni singolo soggetto, perché adeguato alle sue tendenze genetiche, al suo bagaglio ontogenetico e alle sue condizioni nel qui ed ora. Lo stimolo proposto (il premio) non condiziona il comportamento richiesto, ma è un "invito a riflettere".  La risposta, che ogni cane fornisce rispettando i propri tempi di elaborazione, è voluta e in linea con le sue motivazioni. Solo a questo punto arriva il premio, che remunera la motivazione e non la crea. Per il cane il premio è così addiritutta... triplo: c'è la gratificazione alimentare del bocconcino ricevuto, ma, ancor di più, la gratificazione interna dovuta all'autostima per il risultato ottenuto e, sopra ogni cosa, la gratificazione esterna fornita dal nostro apprezzamento che va a rafforzare la relazione uomo/cane. L'azione voluta e autogratificante si fissa così nella memoria permanente del cane grazie alla piacevolezza emotiva sperimentata e diventa un suo patrimonio culturale incancellabile, a differenza dell'azione condizionata che ha necessità di essere sempre rinfrescata affinché il comportamento non si estingua. Il premio non viene usato per far compiere un'azione al cane, ma per invitarlo a riflettere su cosa fare per raggiungere l'obiettivo. L'apprendimento, in questo modo, è consapevole, perché il motivante non è il premio ma l'obiettivo. Al cane è concessa la possibilità di sbagliare per poter imparare. La relazione interviene come aiuto attivo nel processo di apprendimento, per incoraggiare a pensare o segnalare gli errori mettendo distanza. L'obiettivo deve essere interessante per il cane e per l'umano, in modo da rafforzarne la capacità di concertazione e da rispettare una filosofia di crescita comune e condivisa. L'insegnamento è graduale e prossemico, sempre adeguato alle possibilità del soggetto nel momento, alla sua età e alle sue condizioni fisiche, alla situazione generale.